Grazie Presidente,
prima di tutto mi vorrei congratulare per l'eccellente relazione fatta dalla nostra collega e soprattutto per tutta la sua attività a beneficio dell'Assemblea Parlamentare fin'ora.
Desidero prima sottolineare il ruolo della convenzione quadro per la tutela delle minoranze nazionali che sono uno strumento nato da ideali di pace e libertà delle nazioni europee, estremamente importante per l'unità del continente europeo, per la creazione di una società democratica ed inclusiva.
Sono stati fatti progressi irreversibili per vivere assieme in un luogo sicuro, libero e democratico.
L'avvicinamento degli stati europei attorno ai valori promossi dal Consiglio d'Europa da parte dell'assemblea parlamentare ha reso possibile l'apparizione di meccanismi concreti che hanno permesso alle persone appartenenti alle minoranze nazionali di usufruire del diritto alla libera associazione, alla libertà di pensiero, di esprimersi, della coscienza e della religione, di essere protetti dalle ostilità e dalla violenza, di poter prendere parte alla vita economica, sociale e culturale del loro paese.
I metodi di adesione al Consiglio d'Europa e all'Unione Europea hanno aiutato gli stati che hanno desiderato prendere lo status di membro a compiere gli standard in ciò che riguarda i diritti delle minoranze. Una volta superati gli ostacoli e visti i benefici reciproci di una società democratica inclusiva, viene naturale anche continuare a rafforzare questo percorso.
Abbiamo bisogno, in seguito, di rispondere alle provocazioni attuali e che possa assicurare la protezione della legge rivolta ugualmente verso tutti i cittadini, uguaglianza davanti alla legge.
D'altronde sono convinto che gli esempi di buona convivenza e di buone pratiche sono molto importanti e la Romania può essere considerata un esempio da seguire per quanto riguarda il problema dei diritti delle minoranze.
L'Unione Democratica, per esempio, dei Magiari della Romania è un partecipe costante sia delle decisioni governative quando fa parte della coalizione governativa, così come succede anche adesso, sia dei dibattiti parlamentari come gruppo parlamentare dell'opposizione. Al livello delle amministrazioni regionali e locali la minoranza magiara è rappresentata molto bene e controlla circa il 70% delle decisioni dei consigli provinciali e locali in cui i cittadini magiari sono in maggioranza. Tuttavia la convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali contiene il riconoscimento del diritto di essi all'istruzione nella lingua madre e l'accesso all'istruzione a tutti i livelli.
In seguito desidero sottolineare due risoluzioni molto recenti.
La prima è la risoluzione del comitato dei ministri del 2021 riguardante la messa in atto della convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali che fa riferimento alla Bulgaria, dal 13 gennaio 2021, tramite la quale le autorità bulgare sono chiamate a promuovere l'istruzione della lingua materna con la cooperazione dei gruppi e delle minoranze tramite l'introduzione di questa a livello elementare e secondario, misura di cui dovrebbero godere tutti gli amici di questo paese.
E la seconda risoluzione del Consiglio dei Ministri riguarda la messa in atto della convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali riguardante l'Ungheria del febbraio 2021 che sottolinea la necessità di sviluppare un piano esteso per rivitalizzare e promuovere l'uso delle lingue delle minoranze nello spazio ungherese.
Grazie.
Mi scusi Lei, avevo una confusione con i microfoni.
Sì, io credo che questa relazione sia molto importante. Qualche anno fa in Italia ho avuto la fortuna e l'occasione di partecipare alle celebrazioni di una giornata particolare, quella della lingua madre che nasce in un momento particolare della storia, che è quello legato a uno dei, forse l'unico, grandissimo assassinio di persone per la difesa della propria lingua. Accadde in Bangladesh. Questi giovani studenti, questi giovani ragazzi difendevano la possibilità di parlare la loro lingua e per questo morirono, lasciarono la loro vita.
Ecco, la riflessione sulla lingua madre è una riflessione che ci attraversa. Io in questo momento sto parlando in italiano. All'inizio della mia partecipazione in questa assemblea non lo facevo. Mi sembrava giusto provare a utilizzare una lingua internazionale perché tutti mi capissero immediatamente. Poi però ho ragionato che le sfumature in cui noi tentiamo di rappresentare le nostre idee le parole sono così importanti che non possono essere tradotte da noi, devono essere tradotte da chi lo fa per professione, con competenza, con cultura, come sono le persone che in questo momento stanno provando a rendere quello che io vi voglio dire.
Ecco allora nel lavoro di tutela delle minoranze e nell'importanza dei racconti che abbiamo sentito anche negli interventi di questi pochi minuti, io credo che sia davvero importante che il Consiglio d'Europa ritorni sul tema delle lingue, ritorni sul tema del diritto di ognuno di riconoscere la propria identità, che è un'identità che varia, che si trasforma.
Le nostre identità si mischiano, hanno una vita, come anche le lingue, e quindi io sono contro i confini definiti, sono per un mondo che sia sempre più aperto. Forse questo risolverebbe molti conflitti.
Ma intanto dobbiamo garantire a tutte le minoranze dentro ogni paese di poter esprimere fino in fondo il proprio credo, la propria religiosità, la propria cultura e la propria lingua. Anche perché, e concludo, la democrazia è proprio questo. La democrazia è quel luogo dove la minoranza può vivere, può continuare ad esistere perché la maggioranza non ha più ragione della minoranza, si tratta solo di trovarsi occasionalmente casualmente in un numero maggiore di persone, ma non ha nessun motivo in più per essere più importante degli altri.