Logo Assembly Logo Hemicycle

29 September 2021 afternoon

2021 - Fourth part-session Print sitting

Sitting video(s) 1 / 1

Opening of the sitting No. 28

Address: High Level Panel and interactive debate

Mr Roberto FICO

Speaker of the Italian Chamber of Deputies

15:49:00

Buongiorno a tutti e a tutte,

saluto il Presidente Mr Rik DAEMS che, come sa, avrei voluto tanto partecipare ed essere in presenza oggi ma purtroppo davvero sono dovuto rimanere in Italia. Sarà per un'altra volta, e intanto sono contento di essere qui in video e poter essere con voi.

Saluto il Presidente Mr. Janós ÁDER e tutti gli altri partecipanti.

Sono lieto di partecipare all’incontro odierno che s’inserisce in un’ambiziosa iniziativa dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

Condivido molto questo approccio “integrale” al tema che mette insieme ambiente, democrazia e Stato di diritto e condivido il vostro obiettivo di contribuire all’adozione di regole giuridiche in materia a livello internazionale. Questo punto è senza dubbio fondamentale.

La tutela dell’ambiente non significa soltanto preservare flora, fauna e risorse naturali, ma è un presupposto per godere pienamente di altri diritti. Questo è un approccio ormai consolidato a livello internazionale e seguito in diverse Costituzioni nazionali.

Nel nostro Paese è in queste settimane all’esame della Camera un disegno di legge, già approvato in prima lettura dal Senato della Repubblica, che introduce espressamente nella Costituzione, tra i principi fondamentali della Repubblica, la “tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse proprio delle future generazioni” e stabilisce che l'iniziativa economica privata non può svolgersi in modo tale da recare danno alla salute e all'ambiente.

Sempre in Italia abbiamo recentemente istituito per la prima volta, un Ministero per la transizione ecologica e, presso la Presidenza del Consiglio, un Comitato interministeriale per la transizione ecologica, che ha il compito di assicurare il coordinamento di tutte le politiche nazionali per la transizione ecologica.

L’iniziativa dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa completerebbe questo quadro giuridico e politico multilivello, contribuendo ad affermare ulteriormente che la protezione dell’ambiente deve essere una dimensione trasversale a tutte le politiche pubbliche.

Da essa passano infatti la prevenzione delle catastrofi climatiche e dei loro costi economici e sociali, la tutela della salute delle persone, la qualità dell’agricoltura e del cibo che mangiamo, il diritto all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari.

L’Unione europea ha fissato obiettivi ambiziosi in questa direzione. L’iniziativa Next Generation EU vincola gli Stati membri ad assegnare alla transizione verde almeno il 37% degli stanziamenti totali, che l’Italia, nel suo Piano, ha portato al 40%.

Tali strumenti tuttavia saranno insufficienti se non accompagnati da un rinnovato impegno politico e dalla capacità di coinvolgere pienamente i cittadini nelle scelte che poi ne conseguono.

Ancora in questi giorni, dinanzi ai rincari delle bollette energetiche, c’è chi punta il dito contro la transizione ecologica. Non possiamo far passare questo messaggio.

Certo, è chiaro che la transizione ecologica avrà costi di adattamento per il sistema produttivo, determinando in alcuni settori temporanei svantaggi competitivi rispetto a imprese straniere che seguono standard ambientali, sociali ed energetici meno rigorosi.

Ma sono costi modesti, modestissimi, rispetto ai benefici a medio e lungo termine per la collettività e per lo stesso sistema produttivo: la riduzione della “bolletta energetica”; l'eliminazione dei gravi problemi allo smaltimento dei rifiuti indifferenziati connessi, lo sviluppo di tecnologie innovative, di investimenti verdi e di nuovi lavori di qualità.

Dobbiamo spiegare di più ai cittadini le molteplici implicazioni di un ambiente sicuro e sano e di un approccio integrale, invitandoli a modificare in modo responsabile i propri stili di vita, i comportamenti quotidiani.

E dobbiamo rafforzare il coordinamento a livello multilaterale. A questo proposito, l’Italia è impegnata in questi mesi in due importanti sedi.

La prima è la Presidenza del G20, incentrata intorno al rilancio di una crescita verde e sostenibile a beneficio di tutti e quindi a tre pilastri: “People, Planet, Prosperity”.

La seconda è la Conferenza delle Parti sul Cambiamento climatico (la cosiddetta Cop 26) che l’Italia sta organizzando insieme al Regno Unito.

In questa cornice il Parlamento italiano ospiterà gli appositi incontri dal 7 al 9 ottobre prossimo, d’intesa con la UIP e il Parlamento britannico.

Alla Camera, in particolare, ospiteremo un incontro in preparazione della COP26.

L’incontro sarà l’occasione per una discussione sull’azione per combattere il cambiamento climatico a livello nazionale, regionale e internazionale. Al termine verrà adottata una proposta di documento finale, da finalizzare poi nella successiva riunione di Glasgow.

Confido che attraverso occasioni di dibattito come quella odierna e come la riunione di Roma daremo il nostro contributo ad affrontare le sfide ambientali e a definire un percorso per garantire un benessere durevole ed equo alle prossime generazioni.

Vi ringrazio.

Mr Roberto FICO

Speaker of the Italian Chamber of Deputies

16:46:05

Non c'è dubbio che le questioni ambientali [...] meccanismi nazionali e internazionali.

Non c'è neanche dubbio che tutto quello che si fa qui con l'approvazione all'unanimità di questi documenti che riporterò nelle commissioni competenti dove si dovrà aprire un dibattito e sviluppare queste tematiche. Come già ho detto, importanti cambi, modifiche e anche aggiunte rispetto alla questione ambientale che quindi la Costituzione, che è la nostra legge madre, alla fine andrà a influenzare tutto il Paese. Noi stiamo cercando di cambiare modello di produzione, un cambio di un paradigma che alla fine, insieme a tutta l'Unione Europea, ce la faremo e non solo.

Ms Marina BERLINGHIERI

Italy, SOC

16:48:15

Grazie Presidente,

la crisi climatica sta aggravando le disuguaglianze globali, dobbiamo arrivare in tempi molto brevi alla definizione di un nuovo concetto di diritto ambientale riconosciuto da tutti. Il diritto a un ambiente sano appare sempre di più come essenziale per il godimento effettivo di altri diritti fondamentali, e le istituzioni hanno il dovere di impegnarsi per garantire una tutela effettiva dei cittadini.

Ieri il professor Sachs ci ha ricordato che il mondo si aspetta che l'Europa continui ad essere baluardo e guida nel rispetto dei diritti umani, ruolo che l'Europa  ha acquisito grazie al funzionamento delle sue istituzioni democratiche e alla loro capacità di esercitare la democrazia rappresentativa traducendo in legge le risposte ai bisogni dei cittadini.

Pertanto, per contrastare la catastrofe climatica, le istituzioni devono adoperarsi per favorire il dibattito e il confronto costanti e devono arrivare in fretta a scelte politiche concrete che consentano a tutti di vivere in un ambiente sano e sicuro.

Sono scelte urgenti.

Grazie.

 

Joint debate: Combating inequalities in the right to a safe, healthy and clean environment / Climate and migration / Research policies and environment protection

Mr Roberto RAMPI

Italy, SOC, First Vice-Chairperson of the Committee on Culture, Science, Education and Media

18:45:57

Thank you Mr. President,

io credo che, parafrasando un  autore famoso, potremmo dire che finora i politici hanno parlato dei cambiamenti climatici, ora si tratta di fare qualche cosa per risolverli. In questo senso va il lavoro del nostro collega Mr Franz BECK e della nostra Commissione. Abbiamo provato a individuarne alcuni elementi fondamentali. 

Uno è quello di investire molto di più nella ricerca delle nuove fonti energetiche, perché se vogliamo davvero transire verso un'altra forma di approvvigionamento energetico dobbiamo fare di più e non possiamo utilizzare solo le energie alternative che abbiamo utilizzato fino adesso, che non sono abbastanza efficienti.

In secondo luogo dobbiamo decidere e lavorare per l'approvvigionamento di queste risorse energetiche, per i materiali che sono fondamentali. E io credo che sia molto interessante, molto affascinante, pensare che questa assemblea parlamentare, questi  47 Paesi, ma anche gli altri paesi che siano vicino a noi, possano provare a lavorare insieme partendo dalle fonti energetiche esattamente come cominciò il percorso dell'Unione Europea dalle fonti energetiche, dal carbone e dell'acciaio.

Oggi lavorare insieme sulle nuove fonti energetiche può prefigurare un giorno, un domani, una nuova forma di organizzazione politica che nasca proprio da questa organizzazione e che questo tocchi il presente e il futuro di questa organizzazione.

Qualcuno ogni tanto dice che noi siamo meno importanti dell'Unione europea, o che questo luogo è meno importante perché è meno sotto l'attenzione dei riflettori. Io credo che non sia così, io credo che per il tipo di paesi che partecipano a questa assemblea parlamentare quattro volte all'anno, noi in questo momento possiamo essere luogo più importante del Pianeta. 

È importante in una giornata come questa completamente dedicata ai temi ambientali, vedete in queste ore nella mia Milano, a pochi minuti da dove abito, ci sono i ragazzi della Coop giovani, c'è Greta Thunberg, inizierà la Pre-Cop, faremo un lavoro insieme con gli inglesi.

Ecco, da quelle voci ci vengono delle richieste esigenti.  Noi dobbiamo decidere se questo è il luogo dove ci si bacchetta a vicenda su chi si è comportato bene e chi si è comportato male, come abbiamo sentito anche in una parte di questo dibattito, oppure se questo è il luogo dove insieme ne facciamo evolvere i diritti e noi proviamo ad acquisirne di nuovi.

Oggi, in questa giornata così opportunamente costruita, una giornata in cui individuiamo insieme dei nuovi diritti, un diritto a un ambiente, un diritto all'ecologia, alla logica ecologica, e proviamo a costruire insieme questo diritto in maniera esigibile, dandoci gli strumenti per ottenerlo, per raggiungerlo, e per garantirlo.

Grazie.

Vote: Combating inequalities in the right to a safe, healthy and clean environment / Climate and migration / Research policies and environment protection

The sitting is closed at 6:55 p.m.