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22 June 2022 afternoon

2022 - Third part-session Print sitting

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Opening of the sitting No. 22

Joint debate: Humanitarian consequences and internal and external migration in connection with the aggression of the Russian Federation against Ukraine / Protection and alternative care for unaccompanied and separated migrant and refugee children / Justice and security for women in peace reconciliation

Ms Catia POLIDORI

Italy, EPP/CD

16:26:39

Io sono certa di poter parlare a nome degli italiani tutti, che, sin dal primo momento, hanno condannato con grande fermezza l’aggressione da parte della Federazione russa nei confronti dell’Ucraina e si sono subito messi a disposizione per accogliere i bambini e le donne.

Proprio ieri lo stesso nostro Presidente, Mr Sergio Mattarella, che abbiamo anche ospitato in quest'aula, ha avuto parole di riconoscenza e, per citarlo letteralmente, ha sottolineato come, nel loro operato, di queste persone, si rispecchiano i valori della nostra Costituzione.

La risoluzione in esame esorta tutti gli attori coinvolti nei processi di pace ad aumentare la partecipazione delle donne e ad utilizzare una prospettiva di genere in tutti i negoziati e trattative per la pace e la sicurezza.

In questi 119 giorni di durissimi combattimenti, intervenendo nel Parlamento italiano, ho più volte espresso forte preoccupazione per l’aggressione in atto, per l’escalation di violenza che si sta perpetrando ai danni dei civili, principalmente bambini e donne, sia che essi fuggano per portare in salvo i minori sia che eroicamente restino per partecipare alla resistenza.

Vedere le lacrime delle donne ucraine mentre tenacemente offrono aiuto alle loro connazionali esorta tutti noi a non voltarci dall’altra parte, ma ad intervenire presso ciascun governo perché faccia il possibile a livello diplomatico e politico per siglare, prima possibile, il cessate il fuoco.

Ho fatto appello alla comunità internazionale affinché fossero adottate misure speciali per proteggere le donne, le giovani e le bambine dalla violenza, in particolare dallo stupro e da altre forme di orribili crimini sessuali.

Il mio applauso di prima, per la notizia della firma appunto, notizia di ieri, della Convenzione di Istanbul, era un applauso veramente sentito e non di certo formale. 

Inoltre, ho esortato la comunità internazionale affinché dia piena attuazione alla risoluzione 1325 delle Nazioni Unite su "Donne, Pace e Sicurezza", rendendo le donne protagoniste delle trattative di pace e del conseguente processo di ricostruzione materiale e valoriale delle nazioni oggi in guerra.

Le donne contribuiscono eccome alla battaglia per difendere la democrazia e la libertà, ma non sono ammesse a partecipare ai processi decisionali riguardanti pace e sicurezza, ma è proprio al tavolo della pace che dovrebbero sedere delle donne, perché esse sono mediatrici per vocazione naturale.

Come ha sottolineato la nostre relatrice, non è solo irrealistico, è surreale la non partecipazione, ma addirittura critica. Sono molte le statistiche che ci ricordano come le donne siano state fondamentali, e siano maggiormente risoluti i processi quando le donne sono coinvolte.

Io vorrei porgervi una domanda, una domanda un pò provocatoria, ma se ci pensiamo bene nemmeno poi più di tanto: se i capi di Stato di Russia ed Ucraina fossero state due donne o anche una solo una di essi, saremmo in questo tipo di guerra?

Una guerra che noi pensavamo relegata ai libri di storia.

Le donne danno la vita, non la tolgono!

Le donne capiscono appieno la tragedia di vedersi strappare un figlio.

Dalle donne nasce la vita e se riusciremo a farle sedere ai tavoli che contano, i tavoli delle trattative, sarà per le donne che si ristabilirà la pace.

Grazie Presidente.

Ms Marina CAROBBIO GUSCETTI

Switzerland, SOC

16:42:49

Presidente,

ringrazio le relatrici e i relatori per i loro rapporti, che hanno ben evidenziato la necessità di misure per proteggere chi è in fuga dalla guerra in Ucraina, di proteggere i minori, di proteggere i bambini non accompagnati, di combattere le discriminazioni e garantire i loro diritti.

Mi allineo quindi alle richieste, ai contenuti nelle risoluzioni, in particolare nella risoluzione portata avanti dal collega Mr Pierre-Alain FRIDEZ così anche come quelle proposte concrete per attuare quanto è stato presentato nel suo rapporto. Così come quelle sulla protezione dei bambini migranti e non accompagnati.

Mi concentrerò quindi brevemente sul ruolo delle donne nel processo di pace, che è centrale come hanno già detto alcune colleghe che sono intervenute. Solo lavorando assieme donne uomini, mettendo fine alle discriminazioni legate al genere si possono evitare e prevenire i conflitti.

Ciò significa includere una prospettiva di genere nella risoluzione dei conflitti e nei processi di pace che tenga conto dei bisogni particolari delle donne.

C'è necessità e urgenza per porre la questione della sicurezza della giustizia delle donne e per le donne in cima all'agenda globale e dare potere alle donne in tutte le fasi della risoluzione dei conflitti e dei processi di pace.

Quando parlo di potere, parlo di partecipazione, di ruolo centrale così come ce l'hanno finora gli uomini. È sottolineato molto bene anche nel rapporto della relatrice, quando dice che le donne sono le principali vittime civili nei conflitti.

Spesso non hanno i mezzi per prevenirli e ciò nonostante sono escluse dei negoziati per la risoluzione dei conflitti e sono relegate un ruolo marginale nel processo di ricostruzione o di riconciliazione. Lo confermano i dati che sono citati nel rapporto, dati delle Nazioni Unite che dimostrano che tra il 1992 e il 2019 le donne hanno rappresentato in media solo il 13% dei negoziatori e il 6% dei mediatori e il 6% dei firmatari nei principali processi di pace in tutto il mondo.

Circa 7 processi di pace su 10 non hanno incluso donne mediatrici o firmatarie. Spero adesso che di fronte a questa gravissima situazione, a questo conflitto, a questa grave guerra in Ucraina di aggressione, ci sia un maggiore coinvolgimento delle donne, quindi è importante questa risoluzione, questo rapporto così come sono stati importanti e sono importanti gli interventi che più volte abbiamo sentito in quest'aula dalle donne.

Evidentemente ciò va accompagnato da misure contro le discriminazioni e le violenze che donne e ragazze subiscono a causa del loro genere, in fuga dalla guerra con i loro figli, con le persone anziane, sono spesso minacciate da violenze, aggressioni sessuali e stupro che vengono usate come arma di guerra.

Riconoscendo quindi le peculiarità legate al genere e alla conseguenza dei conflitti, certamente possiamo fare un passo importante per la pace.

Grazie.

Vote: Humanitarian consequences and internal and external migration in connection with the aggression of the Russian Federation against Ukraine / Protection and alternative care for unaccompanied and separated migrant and refugee children / Justice and security for women in peace reconciliation

The sitting is closed at 7:20 p.m.

Next sitting on June, 23 at 10 a.m.