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28 April 2022 morning

2022 - Second part-session Print sitting

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Opening of the sitting No. 15

Adress: Communication from the Committee of Ministers

Mr Luigi DI MAIO

Minister of Foreign Affairs and International Cooperation, Italian Presidency of the Committee of Ministers of the Council of Europe

10:07:36

Grazie Signor Presidente dell'assemblea parlamentare,

Signora Segretario Generale del Consiglio d'Europa,

Signore e signori membri del Parlamento,

ieri, da questo podio il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha rivolto a questo emiciclo un messaggio di consapevolezza dell'entità delle sfide che ci attendono, ma anche di grande fiducia nei confronti del Consiglio d'Europa, a fronte delle sfide che ci attendono e di riconoscimento del ruolo essenziale svolto dall'assemblea parlamentare.

In questa cornice sono molto lieto di rivolgermi ancora una volta a questa assemblea per riferire sui recenti sviluppi  in seno al Comitato dei Ministri, e per richiamare la vostra attenzione su alcune iniziative della Presidenza italiana in ambiti di attività che interessano anche l'assemblea.

In occasione del mio intervento alla Commissione permanente dell'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, il 25 novembre scorso, la nostra organizzazione aveva 47 stati membri; oggi ne abbiamo 46.

Per la prima volta nella storia dell'organizzazione uno Stato membro è stato escluso. L'estromissione della Federazione Russa del Consiglio d'Europa è stata resa inevitabile dall'atrocità dei crimini commessi in Ucraina; non solo la Russia ha invaso illegalmente, in maniera ingiustificata, un altro membro, ma ha proseguito nella propria aggressione in aperta violazione dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario.

La decisione di escludere la Federazione Russa è stata presa unitamente a questa assemblea: il parere adottato all'unanimità il 15 marzo 2022 in cui affermavate che la Federazione Russa non aveva più requisiti per far parte del Consiglio d'Europa è stato, pienamente e tempestivamente, recepito dal Comitato dei ministri,  che il giorno successivo lo ha fatto proprio decidendo che la Federazione Russa dovesse essere esclusa dall'organizzazione.

Il comitato dei Ministri ha altresì deciso di sospendere tutte le relazioni con la Bielorussia, a seguito dell'attiva partecipazione di questo paese all'aggressione contro l'Ucraina.

Si tratta di decisioni molto significative con conseguenze pratiche, giuridiche, e finanziarie, sia per i paesi interessati, che per la nostra organizzazione. Il comitato dei Ministri ha rapidamente adottato le necessarie misure interpretative: non essendo più parte del Consiglio d'Europa la Federazione Russa ha, tra l'altro perso il suo diritto di rappresentanza in assemblea e in praticamente tutti gli organismi del Consiglio d'Europa.

Ha inoltre cessato di essere parte di accordi parziali o allargati, come la commissione di Venezia e Eurimages, nonché di convenzioni aperte solo agli Stati membri, come la Carta sociale europea o la Convenzione europea sulla repressione del terrorismo.

Per quanto riguarda la Convenzione Europea dei diritti dell'uomo, la Federazione Russa cesserà di essere parte della stessa a partire dal 16 settembre 2022. La Corte europea dei diritti dell'uomo continuerà a essere competente a trattare i ricorsi contro la Russia in merito a possibili violazioni della Convenzione, avvenute antecedentemente a questa data.

I delegati dei Ministri, assistiti da rispettivi gruppi di relatori, sono al lavoro per dirimere alcune questioni tutt'ora pendenti, relative alla appartenenza della Federazione Russa ad accordi o organi molto specifici.

I delegati esamineranno anche le conseguenze finanziarie per il Consiglio d'Europa dell'espulsione della Federazione Russa al fine di mitigarne l'impatto.

Benché le questioni relative all'aggressione contro l'Ucraina siamo state al centro delle preoccupazioni del Comitato dei ministri negli ultimi due mesi, il Comitato ha comunque proseguito il suo lavoro in molti altri ambiti: in materia di libertà di informazione e accesso a informazioni affidabili, indipendenti e accurate, il Comitato ha adottato una raccomandazione, invitando i suoi 46 stati membri a creare un ambiente favorevole affinché un giornalismo di qualità possa svolgere la sua imprescindibile funzione nella vita delle democrazie.

La raccomandazione adottata lo scorso 17 marzo contiene linee guida volte a garantire finanziamenti per media di qualità, a creare fiducia nel giornalismo, e promuovere l'alfabetizzazione mediatica. Lo stesso giorno il comitato ha anche adottato una raccomandazione per promuovere l'insegnamento della storia dell'olocausto e per preservare la conoscenza dei crimini commessi dai nazisti integrandone la memoria nell'istruzione e nelle politiche pubbliche.

Sempre a marzo, il Comitato ha adottato nuove raccomandazioni relative alla lotta al terrorismo, alla tutela di testimoni e collaboratori di giustizia, e nel campo della Giustizia penale; il 6 aprile ha adottato linee guida per affrontare le sfide poste alla legittimità dei processi elettorali dalle nuove tecniche digitali di comunicazione politica, come il micro-targeting.

Vi invito ad approfondire, se di vostro interesse, questi testi sul sito web del Comitato dei ministri.

In questi mesi la presidenza italiana del Comitato dei ministri ha inoltre promosso attività su alcuni dei temi prioritari del nostro programma: la lotta contro ogni forma di discriminazione, la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, i diritti dell'infanzia, i diritti delle donne e le politiche giovanili.

In materia di lotta alla discriminazione il 17 marzo abbiamo ospitato a Roma la quinta riunione del comitato direttivo del Consiglio d'Europa contro la discriminazione, per la diversità e l'inclusione, e abbiamo organizzato un evento di alto livello sulla promozione dell'uguaglianza e la lotta contro ogni forma di discriminazione.

L'evento, a cui hanno partecipato personalità della politica italiana, rappresentanti del governo, funzionari del Consiglio d'Europa, e attivisti per i diritti umani, ha evidenziato i risultati e le iniziative in corso in Italia nei settori della anti-discriminazione, della diversità e dell'inclusione,  in particolare in relazione all'inclusione di popolazioni Rom e Camminanti, integrazione interculturale di migranti e rifugiati, lotta a discriminazione e intolleranza per ragioni quali la religione o il credo, l'orientamento sessuale e l'identità di genere. 

A meno di un mese dalla conferenza il Comitato dei ministri adottato una nuova raccomandazione agli stati membri sulle politiche multilivello e la governance per l'integrazione interculturale.

In tema di tutela del patrimonio culturale, la Conferenza dei ministri della cultura del Consiglio d'Europa, svoltosi a Strasburgo il primo aprile e aperta dal ministro della cultura italiano, Mr Dario FRANCESCHINI, con la segretaria generale Ms Marija PEJČINOVIĆ-BURIĆ, e rappresentanti di alto livello degli organi statutari, ha approfondito il valore della creatività e del patrimonio culturale quali risorse strategiche per un'Europa diversificata e democratica.

I ministri hanno invitato il Consiglio d'Europa a lavorare su linee guida in vista degli ultimi sviluppi tecnologici, in particolare per quanto attiene all'intelligenza artificiale, integrando gli standard esistenti del consiglio nei settori della cultura, della creatività, e della tutela del patrimonio culturale.

E' stato inoltre formulato l'invito all'adozione di una nuova raccomandazione sul ruolo della cultura come mezzo per affrontare le sfide globali, di uno strumento giuridico paneuropeo per codificare le regole delle coproduzioni di sceneggiati e serie televisive europee, e di uno strumento finanziario pubblico a sostegno di questi progetti.

Al centro delle riflessioni dei Ministri è stata anche la situazione in Ucraina ovviamente, il ministro ucraino della cultura e della politica dell'informazione, Oleksandr Tkachenko, ha rivolto un discorso alla conferenza e i partecipanti si sono impegnati a preparare un futuro piano d'azione per la conservazione del patrimonio ucraino, mediante programmi di cooperazione culturale e sostenendo l'anno della cultura dell'Ucraina in Europa.

Sul tema dell'intelligenza artificiale, il 4 aprile si è tenuto a Roma, alla presenza del vice segretario generale del Consiglio d'Europa, Mr Bjørn BERGE e del sottosegretario agli esteri, Benedetto della Vedova, un evento di alto livello in occasione della riunione inaugurale del comitato per l'intelligenza artificiale.

L'evento si è concentrato sull'uso dell'intelligenza artificiale rispetto ai temi dei diritti umani, dell'etica, dell'impresa e della tutela dell'infanzia, e sull'esigenza di trovare soluzioni globali alle sfide poste da tali tecnologie.

Ritengo che il Consiglio d'Europa, in particolare attraverso i lavori del CAI abbia un ruolo fondamentale da svolgere nell'elaborazione di norme vincolanti per la progettazione e l'utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale che favoriscono l'innovazione, nel pieno rispetto di diritti umani, democrazia e Stato di diritto.

Sul tema della promozione dei diritti dell'infanzia, altra priorità della Presidenza italiana, il Comitato dei ministri ha adottato lo scorso febbraio la sua quarta strategia per il periodo 2022-2027: lanciata all'inizio di questo mese in una conferenza di alto livello a Roma. La cosiddetta strategia di Roma si sviluppa lungo 5 direttrici: violenza contro i bambini, giustizia a misura di bambino, non discriminazione, tecnologie e partecipazione dei bambini.

Un sesto obiettivo strategico è quello della tutela dei diritti dei minori in situazioni di crisi e di emergenza. La conferenza, che ha visto la partecipazione della segretaria generale, della ministra italiana per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, e del sottosegretario agli Esteri Della Vedova, ha offerto strumenti e indirizzi a sostegno della nuova strategia.

Prendendo le mosse da un messaggio della first lady Ucraina; la signora Olena Zelenska, la Conferenza ha altresì fornito occasione per evocare la drammatica situazione dei bambini colpiti dall'aggressione della Federazione Russa all'Ucraina.

La Presidenza italiana ha inoltre dedicato speciale attenzione ai diritti delle donne: abbiamo organizzato a Roma il 12 aprile una conferenza di alto livello sull'equilibrio tra lavoro e vita privata, come leva per l'emancipazione delle donne e la promozione della parità di genere. La conferenza ha promosso un ampio dibattito su misure efficaci per contemperare vita privata e professionale, prevenire le discriminazioni di genere, e superare ostacoli di natura sociale e culturale.

Sono fiducioso che le conclusioni della Conferenza serviranno da solida base per i futuri lavori del Consiglio d'Europa in questo ambito cruciale.

Riguardo alla promozione delle politiche giovanili, ho avuto il piacere di intervenire al "Forum sul presente e il futuro della cittadinanza e dell'educazione ai diritti umani in Europa”,  tenutosi a Torino dall'11 al 13 aprile. Il forum, integrando appieno lo spirito della nostra presidenza, e dei valori del Consiglio d'Europa, si è prefisso di sostenere un'educazione alla cultura della democrazia, e dei diritti e libertà fondamentali, con un approccio alla governance del futuro che coniughi l'impegno delle istituzioni con il patrimonio di conoscenza, entusiasmo e dedizione di cui è portatrice la società civile.

Vorrei concludere ricordando che molti dei punti su cui ho riferito oggi, in particolare la risposta del Consiglio d'Europa all'aggressione russa contro l'Ucraina, saranno all'ordine del giorno della sessione ministeriale a Torino il mese prossimo.

Nell'esercizio della Presidenza abbiamo cercato, con grande impegno, di offrire anche uno spazio politico affinché la voce dell'Ucraina potesse trovare la più ampia e compiuta espressione e confermeremo questo impegno alla riunione ministeriale di Torino.

L'aggressione russa e l'assistenza all'Ucraina, nel quadro del mandato dell'organizzazione, rimarranno al centro dei lavori del Consiglio d'Europa anche nei prossimi mesi. È importante per questo motivo che il Comitato dei ministri e l'assemblea parlamentare, così come il segretario generale, continuino a lavorare insieme, con lo stesso impegno per cui si è contraddistinta la nostra straordinaria collaborazione nel guidare l'organizzazione verso decisioni dolorose, ma necessarie.

Questa collaborazione è sempre più fondamentale per costruire un Consiglio d'Europa forte ed efficace, investire nella pace e nella democrazia non è mai stato così importante come oggi.

Siamo agli inizi di una riflessione strategica che riceverà un forte impulso politico da questa assemblea e che troverà nella riunione dei ministri degli esteri del Consiglio d'Europa del 19 e 20 maggio a Torino, una cornice di alto profilo per approfondire principi e orientamenti su cui articolare questo processo nei prossimi mesi.

A Torino saremo chiamati anzitutto a riconfermare il nostro impegno a sostegno del ruolo centrale del Consiglio d'Europa e dei suoi principi, valori e strumenti nel promuovere i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto, nel contesto dell'architettura istituzionale europea.

Questo impegno si collega necessariamente con la questione dell'impatto sul bilancio dell'organizzazione del venir meno di uno dei suoi 5 maggiori contributori e dovrà auspicabilmente fare emergere a Torino l'interesse di tutti gli Stati membri ad investire su un quadro di sostenibilità finanziaria a partire dall'esigenza di colmare il deficit per il 2022.

Nella cornice della riunione ministeriale potremmo anche prendere in esame la prospettiva di un quarto vertice dei Capi di stato e di Governo, valutando insieme i possibili obiettivi, alla luce delle rinnovate ambizioni dell'organizzazione.

L'Italia continuerà a concorrere a questa azione, oltre la sua presidenza. Voglio rivolgere i miei migliori auguri, a nome di tutto il governo italiano, alla futura presidente irlandese del Comitato dei ministri, a cui esprimiamo tutto il nostro sostegno.

Voglio esprimere inoltre la mia profonda gratitudine a questa assemblea, al suo Presidente, alla Segretaria generale, per la nostra eccellente cooperazione, tanto più essenziale alla luce dei tragici eventi che stiamo vivendo.

Grazie a tutti e buon lavoro. 

Mr Luigi DI MAIO

Minister of Foreign Affairs and International Cooperation, Italian Presidency of the Committee of Ministers of the Council of Europe

10:25:56

Grazie per questa domanda.

E' chiaro che noi abbiamo di fronte una sfida importante, che è quella di affermare i principi e i valori di questa istituzione, anche di fronte al rischio di perdere un membro di questa istituzione, uno stato membro.

E con l'azione che abbiamo condiviso, prima avete condiviso come membri di questa assemblea, poi insieme al Comitato dei ministri, abbiamo mostrato realmente quali sono i principi fondatori che ispirano questa istituzione a cui apparteniamo.

Voglio dirlo chiaramente: rispetto al conflitto in Ucraina molti degli Stati rappresentati in questo importante emiciclo, e quindi molte delle Assemblee parlamentari, sanno bene che stiamo facendo di tutto per scongiurare una Guerra mondiale. Ma il fatto che non siamo d'accordo ad intervenire con le armi, non significa che non dobbiamo fare nulla.

Stiamo utilizzando tutti gli strumenti pacifici per contribuire all'azione di isolamento della Russia, perché è l'unico modo che abbiamo in questo momento per far cambiare idea a Vladimir Putin rispetto all'aggressione che sta perpetrando in Ucraina.

L'azione che abbiamo portato avanti, per cui voglio ringraziare il presidente Mr Tiny KOX e la Segretaria generale, è stata repentina rispetto all'espulsione e ha dimostrato come, in questo momento di fronte a un fatto storico così drammatico, al di là  delle diversità, possiamo essere uniti.

Nonostante la decisione sia stata difficilissima, e ha rappresentato, anche per la nostra Presidenza,  una decisione che non abbiamo preso a cuor leggero, con facilità, è chiaro che siamo orgogliosi di aver difeso i principi e i valori fondativi di questa istituzione. 

E deve essere chiaro che questo non disimpegna l'Istituzione dall'occuparsi dei diritti della società civile russa: la società civile russa ha bisogno di questa Istituzione e dei principi fondativi di questa istituzione per difendersi dalle violazioni.

Grazie.

Mr Luigi DI MAIO

Minister of Foreign Affairs and International Cooperation, Italian Presidency of the Committee of Ministers of the Council of Europe

10:29:49

Grazie signor Presidente,

e grazie per la domanda posta dall'onorevole interrogante.

Sul caso Osman Kavala, il Comitato dei ministri ha ritenuto che non garantendo l'immediato rilascio del ricorrente, la Turchia si stia rifiutando di attenersi alla sentenza finale della Corte.

Quindi come comitato, abbiamo intrapreso il passo eccezionale di avviare un procedimento di infrazione ai sensi dell'articolo 46 comma 4 della Convenzione Europea dei diritti dell'uomo, affinché la Corte decida se la Turchia sia venuta meno agli obblighi previsti dalla Convenzione, non avendo assicurato l'immediato rilascio di Osman Kavala. 

In questo contesto esprimiamo, come hai già fatto il presidente Mr Tiny KOX, una grave preoccupazione per la decisione di lunedì della Corte di assise di Istanbul di condannare Osman Kavala alla pena dell'ergastolo aggravato.

Ed è chiaro che come Comitato dei ministri, come Presidenza del Comitato dei ministri, posso assicurarvi che seguiremo tutti gli ulteriori risvolti di questa vicenda.

Grazie.

Mr Dmytro NATALUKHA

Ukraine, EC/DA, Spokesperson for the group

10:31:10

Buongiorno egregio Signor Ministro,

vorrei ringraziarla innanzitutto per la vostra posizione personale, la posizione del Governo d'Italia, una posizione ferma e coraggiosa nel difendere i valori di libertà, indipendenza e democrazia, per aver mostrato una vera leadership, non solo a livello nazionale, ma anche europeo.

Ora, la domanda che vorrei porre al nome del gruppo, è la seguente: a causa della guerra contro l'Ucraina, il paese avrà bisogno di miliardi di euro per ripristinare le sue infrastrutture e le sue abitazioni, potremo quindi contare sul Consiglio dei Ministri per esentare l'Ucraina dal suo contributo di adesione al Consiglio d'Europa a partire da quest'anno fino al 2032?

Grazie mille.

Mr Luigi DI MAIO

Minister of Foreign Affairs and International Cooperation, Italian Presidency of the Committee of Ministers of the Council of Europe

10:32:02

Grazie Presidente,

voglio dividere i due ambiti.

Prima di ogni cosa, l'Ucraina può contare sulla predisposizione positiva da parte dell'Italia, rispetto a questa richiesta e, al di là della Presidenza, noi la sosterremo. Anche oltre la nostra Presidenza.

Allo stesso tempo, come sapete, l'ho detto anche nel mio discorso di apertura, stiamo valutando una serie di questioni sulla sostenibilità finanziaria nel suo complesso rispetto al budget, per il venir meno del contributo della Federazione Russa. Sicuramente possiamo analizzare anche questa richiesta nell'ambito di questo lavoro che stiamo portando avanti, sia con la Segreteria generale, e in generale anche in coordinamento con la Presidenza dell'assemblea, per garantire al massimo la sostenibilità finanziaria e, allo stesso tempo, dare seguito ad una richiesta come quella che lei ha avanzato.

Ripeto, in ogni caso da parte dell'Italia c'è la predisposizione positiva a questa richiesta.

Grazie.

Mr Luigi DI MAIO

Minister of Foreign Affairs and International Cooperation, Italian Presidency of the Committee of Ministers of the Council of Europe

10:34:27

Grazie Presidente,

grazie all'onorevole interrogante,

su questo tema voglio dire che, prima di ogni cosa abbiamo visto che, rispetto alla situazione della libertà di espressione in Russia, subito dopo l'attacco ingiustificato all'Ucraina, la situazione è andata anche peggiorando.

Abbiamo assistito ad arresti di migliaia di persone, con la sola colpa di aver partecipato a delle manifestazioni di protesta contro la guerra di Vladimir Putin in Ucraina. E su questo credo che sia molto importante tenere la massima attenzione.

Sul piano giuridico, posso dire che la risoluzione adottata dalla Corte europea per i diritti dell'uomo, il 22 marzo 22, secondo questa risoluzione la Corte di Strasburgo resta competente a trattare i ricorsi contro la Federazione Russa in relazione ad atti od omissioni idonei a costituire una violazione della convenzione, purché avvenuta prima del 16 settembre 2022. La questione pertanto potrebbe essere oggetto di un'istanza alla Corte.

Sul piano istituzionale ricordo che il Consiglio d'Europa non è precisamente competente a decidere su misure sanzionatorie, però colgo l'occasione per ribadire la posizione che ho più volte espressa:  che l'Italia non pone alcun veto nei confronti delle proposte sanzionatorie della Commissione europea, e sicuramente il coordinamento con la Presidenza francese di turno è massimo, e noi continuiamo esercitarlo nell'obiettivo di aumentare il più possibile la pressione sulla Russia rispetto a questo attacco.

Sul piano politico la domanda solleva la questione di rispetto dei diritti umani in una Federazione Russa che non è più parte del Consiglio d'Europa: questa questione è oggetto di riflessione e fonte di preoccupazione per tutti noi, e dobbiamo chiederci cosa possiamo fare per sostenere i difensori dei diritti umani in questo nuovo contesto.

Penso che questo problema dovrà rimanere nella nostra agenda comune per il futuro, ma nell'immediato futuro la riunione di Torino deve iniziare ad affrontare questo argomento che lei ha posto, in stretto collegamento con tutte le altre istituzioni europee, a partire dall'Unione europea.

Mr Luigi DI MAIO

Minister of Foreign Affairs and International Cooperation, Italian Presidency of the Committee of Ministers of the Council of Europe

10:38:46

Sì grazie,

è chiaro ed evidente che, come ho detto all'inizio, la decisione che abbiamo preso sulla Federazione Russa chiarisce non solo la determinazione nel perseguire i nostri obiettivi e nel difendere i nostri principi come istituzione, come Consiglio d'Europa, in particolare io parlo come Presidenza del comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, ma allo stesso tempo, chiediamo il rispetto con anche la massima sanzione, che nel caso della Russia è stata l'espulsione.

Ad ogni modo, io credo che questo formato inclusivo, un formato così ampio, che ci permette di essere foro non solo di promozione di iniziative, ma anche di dialogo tra gli stati membri, debba essere utilizzato al massimo per riuscire a superare alcune crisi, che nel caso del Mediterraneo, hanno visto anche profonde tensioni, grandi divisioni.

Se la guardiamo anche dal punto di vista dell'Unione europea, sappiamo bene quanto la questione che lei ha posto, rispetto a Cipro, rispetto alla situazione a Cipro: io ho visitato la buffer zone, ho visitato ovviamente il mio omologo europeo, e il lavoro che dobbiamo continuare a fare è promuovere, anche col Consiglio d'Europa, l'azione delle Nazioni Unite per arrivare ad una soluzione politica che garantisca i principi e i diritti rivendicati.

Noi ci ritroviamo in un Consiglio d'Europa che come dicevo, è un formato ampio che ci consente di promuovere il dialogo anche tra gli stati membri. Continuiamo a farlo, ma posso dirle che potete sempre contare sull'Italia per arrivare ad una soluzione definitiva rispetto alla crisi cipriota.

E sappiamo che è una crisi più ampia che riguarda il Mediterraneo orientale, che riguarda l'utilizzo delle risorse energetiche del Mediterraneo, delle risorse naturali: noi come Italia abbiamo proposto qualche anno fa un importante documento sui beni comuni del Mediterraneo, su come sfruttare e utilizzare al meglio le risorse senza entrare in conflitto.

Ma è chiaro ed evidente, che il principio della sovranità e dell'integrità di uno Stato deve essere sempre tutelato, quindi sono d'accordo con lei.

 

Grazie.

Mr Piero FASSINO

Italy, SOC

10:43:05

Grazie signor Ministro,

Grazie anche per il modo vigoroso, forte e autorevole con cui lei ha guidato la Presidenza italiana, il quadro che ci ha fatto questa mattina ne è testimonianza.

La mia domanda riguarda ancora ovviamente la vicenda ucraina e cioè: siamo in una seconda fase dell'offensiva militare da parte della Russia, che dopo aver ripiegato sul Donbass, si pone l'obiettivo di conquistare il Donbass e la costa Ucraina del Mar Nero, e siamo di fronte a una risposta molto forte da parte della coalizione dei paesi democratici, sulla base delle decisioni prese a Ramstein. E tutto questo rappresenta però un grande rischio, cioè quello di un'escalation ulteriore della dinamica militare, con tutte le conseguenze drammatiche e imprevedibili che possono accadere.

Al tempo stesso noi siamo di fronte a una dichiarazione di Vladimir Putin, nel colloquio con António Guterres che dice "senza Donbass e senza Crimea non c'è trattativa", quindi proponendo una situazione di muro contro muro.

Ecco, lei come vede la prospettiva di qui in avanti, e che cosa può fare ancora il Comitato dei ministri a guida italiana per cercare di lavorare per una tregua, che metta e consenta di fermare le armi e apra uno spazio per una soluzione negoziale e una soluzione politica. 

Mr Luigi DI MAIO

Minister of Foreign Affairs and International Cooperation, Italian Presidency of the Committee of Ministers of the Council of Europe

10:46:42

Grazie Signor presidente,

vorrei cominciare dalla domanda sulla Convenzione di Lanzarote, che è stata posta, voglio ringraziare l'onorevole per aver richiamato l'evento, per aver citato questa questione e l'evento che la Presidenza italiana del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa e la presenza francese del Consiglio dell'Unione europea hanno organizzato.

Tale collaborazione è testimonianza forte e sentita dell'interesse delle due organizzazioni a cooperare in forma sempre più stretta: il Consiglio d'Europa e l'Unione Europea hanno sviluppato un partenariato strategico costruito sugli ideali condivisi di pace e democrazia.

Io credo che il Consiglio d'Europa sia lo spazio naturale di dialogo e confronto in cui promuovere una cultura della democrazia e dello stato di diritto in Europa; l'Unione europea è il partner principale del Consiglio d'Europa sul piano politico, finanziario e dell'attuazione dello Stato di diritto.

Nel rapporto che questa assemblea ha adottato la scorsa settimana si richiama l'esigenza di un ulteriore rafforzamento della cooperazione tra il Consiglio d'Europa e l'Unione europea e questo è un auspicio che non possiamo che condividere in pieno.

Il Comitato dei ministri resta fortemente impegnato nel processo di adesione dell'Unione europea alla Convenzione Europea dei diritti dell'uomo. È un'adesione che darà ulteriore impulso alle relazioni tra le nostre due organizzazioni, fornendo una prospettiva solida per definire il ruolo del Consiglio d'Europa nel quadro dell'approfondimento del partenariato strategico con l'Unione europea.

L'adesione dell'Unione europea alla CEDU, un obiettivo politico di lunga data dell'Unione europea che l'Italia ha sempre condiviso, sostenuto insieme all'Unione europea, ci adopereremo come Stato membro e fondatore, affinché l'adesione avvenga in modo preparato a seguito di un esame esaustivo di tutte le possibili conseguenze interne questo affinché la partecipazione dell'Unione alla CEDU consente a pieno titolo di perfezionare quel quadro di tutele e diritti fondamentali che già è garantito dall'Unione, senza che rimangano dei coni d'ombra.

Quindi siamo pienamente impegnati su questo.

Rispetto, ovviamente, alla questione posta dal Presidente Mr Piero FASSINO, vorrei dire chiaramente che sin dal primo giorno noi abbiamo sostenuto l'Ucraina, sia come presidenza di turno del comitato dei ministri (e l'abbiamo dimostrato anche con la decisione sull'espulsione della Federazione Russa), ma anche sul piano bilaterale abbiamo portato avanti sia l'impegno di supporto finanziario, sia l'impegno di supporto umanitario, sia l'impegno di supporto militare. E, sicuramente il vertice ministri della difesa di Ramstein di qualche giorno fa ha rappresentato un'ulteriore evoluzione nel coordinamento del sostegno all'esercito ucraino.

Allo stesso tempo, noi abbiamo sempre come obiettivo ben chiaro, quello di voler raggiungere la pace attraverso una soluzione negoziata, una soluzione politica, una soluzione diplomatica, che parta ovviamente dalle disponibilità dello stato sovrano invaso, che è l'Ucraina, ed è il Popolo ucraino.

Ci sono sicuramente degli aspetti che dobbiamo tenere in considerazione, prima di tutto noi abbiamo sostenuto e continueremo a sostenere come Italia, gli sforzi di un paese che sta provando a facilitare questo negoziato, come la Turchia, una facilitazione che ha visto già due incontri, e che deve continuare, come sforzo, perché non possiamo assolutamente arrenderci all'idea che questa guerra debba continuare all'infinito.

Dall'altra parte ognuno degli stati qui rappresentati, nei vari consessi internazionali, ha portato avanti iniziative per aumentare la pressione sulla Federazione Russa attraverso l'esclusione dai formati: Io devo dire che il Consiglio d'Europa è per stato uno dei primi al mondo, ma poi abbiamo avuto tanti altri casi, come il Comitato diritti umani delle Nazioni Unite, uno degli altri casi importanti ed eclatanti.

Terzo, le sanzioni economiche disposte dalle più grandi economie del mondo che hanno rappresentato un impatto ulteriore sull'economia russa non da poco. Ovviamente quando ci ritroviamo un paese che fa parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ed è potenza nucleare direttamente coinvolto nel conflitto, non riusciamo a ragionare con gli schemi che abbiamo sempre applicato in passato rispetto ad alcuni conflitti.

Oggi io quello che penso e che dobbiamo avere a cuore è lavorare per una soluzione diplomatica e politica, ma aspettando adesso dei segnali di volontà di pace da parte di Vladimir Putin, perché non c'è nessuna, nessuna, sicurezza minima che fermando il supporto all'esercito ucraino, Vladimir Putin si fermi.

E questo è un tema che dobbiamo tenere ben presente,  altrimenti rischiamo di fare facile retorica rispetto al supporto all'Ucraina e all'esercito ucraino. Ma detto questo vorrei anche dire che siamo orgogliosi di tutte le organizzazioni delle Nazioni Unite, non governative, per i diritti umani che stiamo sostenendo sia come Consiglio d'Europa, con vari statement che abbiamo fatto, tutto lo sforzo umanitario sul terreno per aiutare i più fragili in Ucraina e credo che dovremmo continuare nel promuovere ogni sforzo per garantire la massima assistenza umanitaria.

In conclusione, il nostro impegno per quanto riguarda la soluzione diplomatica passa per tre livelli: cessate il fuoco locale, cessate il fuoco generale, e accordo di pace.

Essere tra i paesi che fanno parte di coloro che si sono proposti come garanti per un accordo sulla sicurezza e la pace in Ucraina ci permette anche di seguire lo stato dei negoziati, come ha detto anche il presidente della Repubblica italiano, dobbiamo essere molto cauti rispetto agli esiti, ma non dobbiamo demordere sull'idea che dobbiamo cominciare a garantire cessate il fuoco lì dove questa guerra, nelle aree dell'Ucraina dov'è questa guerra, sta massacrando migliaia di persone, dove probabilmente solo alla fine di questa guerra, che speriamo arrivi il prima possibile, vedremo realmente che cosa ha fatto l'esercito russo alla popolazione Ucraina.

 

Grazie.

Invece volevo rispondere anche, ovviamente, alla richiesta della parlamentare, la membra dell'assemblea parlamentare Ms Laura CASTEL, sul tema degli spyware in generale, dei software di spionaggio.

Noi concordiamo che l'applicazione di questi spyware, al di fuori di un quadro di regole, sollevi dubbi, preoccupazioni sul piano politico, etico e legale. 

La questione a mio avviso va ricondotta nel quadro del rispetto dei diritti umani, proprio come ha detto l'onorevole interrogante, dei presidi e tutele previste a livello nazionale per assicurare il pieno rispetto dei diritti violati: come sempre però, dopo aver utilizzato tutti i livelli e le strade di ricorso interne ad uno stato, i casi relativi possono essere portati all'attenzione della Corte europea per i diritti dell'uomo.

Un punto su cui noi abbiamo dato il massimo impegno, come presidenza di turno al Comitato dei ministri, è stata la questione dell'intelligenza artificiale e dell'etica dell'intelligenza artificiale, dell'uso distorto dell'intelligenza artificiale: è un tema che non dobbiamo assolutamente sottovalutare. L'applicazione degli algoritmi riguarda anche gli spyware, e dobbiamo essere molto attenti nell'analizzare questo genere di tecnologie, e ricondurre ai nostri principi e valori questo genere di tecnologie, portando avanti tutte le azioni e le iniziative che potremmo implementare insieme per evitare che queste tecnologie finiscano nelle mani sbagliate o vengano utilizzate per violare i diritti umani.

Thank you very much Dear President. 

Ms Marina BERLINGHIERI

Italy, SOC

10:56:40

Presidente grazie e grazie signor Ministro ,

intanto mi unisco anch'io i ringraziamenti fatti dai colleghi per come Lei ha guidato il semestre di Presidenza in questo momento così difficile per tutti.

Allora, l'empowerment femminile e, in particolare, il bilanciamento tra vita privata e lavoro ai fini del raggiungimento di una vera parità di genere è stata tra le priorità del semestre di Presidenza italiana e anche una priorità della strategia 18-23 del Consiglio d'Europa.

Le chiedo quindi come è stato affrontato questo tema, e quali azioni sono state intraprese al fine di un suo raggiungimento.

Grazie.

Mr Antón GÓMEZ-REINO

Spain, UEL

10:59:35

Thanks Mister President,

Buongiorno onorevole Di Maio,

Buongiorno Ministro,

la terribile guerra che c'è in Ucraina, motivata dalla inaccettabile invasione del governo di Vladimir Putin, deve concentrare tutti i nostri sforzi per fermare l'agressione, soprattutto per costruire diplomazia e pace. 

Ma che sia una terribile guerra non può portarci a pensare solo in termini di guerra, abbiamo tante sfide a livello democratico, a livello globale, e abbiamo anche un dibattito che siamo tanti che lavorano per articolare un ordine internazionale più egualitario, più democratico e più equilibrato basato su un impegno nel multilateralismo democratico e soprattutto pensare che non possono avere grandi poteri che determinano il futuro di tutti, sennò tra relazioni geopolitiche equilibrate.

 

In questo sentito, come membro ministro della Repubblica italiana e soprattutto come membro parte di questo Consiglio d'Europa, pensato per garantire la pace in Europa e nel mondo, come pensa che dobbiamo lavorare per evitare scenari come quello successo anni fa in Siria; come quello successo nel Nord Africa o nel Caucaso e soprattutto per costruire altre forme di vicinanza con i nostri paesi vicini nell'Europa, e anche con i nostri fratelli dell'America Latina.

Come dobbiamo lavorare per costruire un scenario di pace globale.

Mr Luigi DI MAIO

Minister of Foreign Affairs and International Cooperation, Italian Presidency of the Committee of Ministers of the Council of Europe

11:01:13

Grazie Presidente,

sulle questioni poste rispetto al Caucaso meridionale come sappiamo, a seguito dei cessate il fuoco concordati nel 2020 nel 2021, ora tutte le parti devono adoperarsi per garantire la pace e la stabilità.

Con l'adesione all'organizzazione nel 2001, Armenia e Azerbaigian si sono impegnati a trovare una soluzione pacifica al conflitto, entrambi i Paesi, ovviamente, si impegnano ad agire in conformità con quelli che sono i principi ispiratori di questa organizzazione.

Gesti di umanità, come il rilascio dei prigionieri ad esempio, e rispetto anche alla sorte delle persone scomparse, sono importanti per costruire una fiducia reciproca e mostrare volontà di pace.

Come sapete, come è stato detto anche dagli interroganti, il Consiglio d'Europa non ha mandato per essere coinvolto nei negoziati di pace, ma nei limiti del proprio mandato appoggerà qualsiasi sforzo che aiuti una rapida evoluzione verso un accordo di pace. In occasione della sua recente visita a Baku, il segretario generale ha indicato che il Consiglio d'Europa prenderà iniziative sulle attività per coinvolgere rappresentanti della società civile dell'Armenia e dell'Azerbaigian e nuove misure di rafforzamento della fiducia.

Su questa iniziativa la segretaria generale ha il mio pieno appoggio. Dovremmo inoltre garantire che tutte le parti rispettino i nostri valori comuni, le norme sui diritti umani, anche i sensi della Convenzione Europea dei diritti dell'Uomo. A questo proposito esistono anche i procedimenti, come sapete pendenti dinnanzi alla Corte europea per i diritti dell'uomo relativi alle vicende del conflitto.

Lo scoppio del conflitto in Ucraina non porta a trascurare le problematiche sottese alla situazione di instabilità nel Caucaso anzi, la guerra scatenata dalla Russia sottolinea l'importanza dei concetti di sovranità e integrità territoriale.

Abbiamo preso nota degli incontri al più alto livello tra i Presidenti di Armenia e Azerbaijan che si sono tenuti il 6 aprile scorso a Bruxelles, pochi giorni dopo la mia visita in Armenia e Azerbaigian, e auspichiamo che un trattato di pace possa essere negoziato tra Azerbaigian e Armenia nel prossimo futuro.

L'Italia è membro del gruppo di Minsk dell'OSCE e, al di là della sua presenza nel gruppo di Minsk, è pronta ad offrire il suo contributo, richiesto dalle parti, nel quadro di questo processo.

Invece, in risposta all'onorevole Ms Marina BERLINGHIERI. Ha posto un tema fondamentale, quello del nostro impegno per i diritti delle donne, della loro tutela di ogni forma di violenza, che sono tra gli obiettivi prioritari della nostra Presidenza del comitato dei ministri del Consiglio d'Europa.

L'abbiamo fatto in particolare con la consapevolezza dell'impatto asimmetrico e sbilanciato che la pandemia ha avuto sui progressi, di progressiva emancipazione donne nel mercato del lavoro e nella società: durante la pandemia, e subito dopo la pandemia, gli effetti economici e sociali della pandemia sono stati sicuramente maggiori, con un effetto devastante sulle donne.

Nella fase più acuta della chiusura e delle restrizioni, delle chiusure e delle restrizioni legate all'azione di contrasto alla pandemia, questa fase acuta si è accompagnata alla crescita di episodi di violenza domestica, violenza di genere.

Lo sappiamo benissimo: questa emergenza ha reso ancor più gente il nostro impegno nel promuovere servizi di aiuto alle famiglie, la piena partecipazione delle donne nel mercato del lavoro, il pieno coinvolgimento delle donne nei processi decisionali generati dalla diminuzione della presenza femminile nel mercato del lavoro, per effetto della crisi economica derivata dalla pandemia.

L'emancipazione delle donne direttamente legate alla prevenzione della violenza contro le donne, compresa la violenza economica. La convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne, alla violenza domestica, nota anche come Convenzione di Istanbul, approvata nell'aprile 2011 dal Comitato dei ministri, resta lo strumento più avanzato a livello multilaterale per combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica, e a mio parere dobbiamo aumentare tutte le azioni di outreach che servono a far aderire quanti più paesi possibile a questa importante a questa importantissima convenzione.

Andando avanti su un altro tema che è stato posto, che è quello migratorio e in particolare nel Mediterraneo, anche con un'attenzione rispetto alla collaborazione sulla Libia. Io credo, prima di ogni cosa, che le sfide che abbiamo di fronte, sono sfide senza precedenti. Già prima della guerra in Ucraina abbiamo assistito a quelle che sono sfide migratorie, che sono provocate da guerra, terrorismo, violazione dei diritti umani e dello stato di diritto, degli standard democratici.

Dobbiamo affrontare queste sfide con una responsabilità comune. Un esempio rilevante di come affrontarlo è il progetto di raccomandazione attualmente all'esame del Comitato dei ministri sulla protezione dei diritti delle donne delle ragazze migranti, rifugiate e richiedenti asilo.

Alla luce delle competenze del Consiglio d'Europa, vorrei esprimere profonda preoccupazione per ogni tipo di respingimento, in generale, e ricordare che i respingimenti ai confini degli stati membri sono contrari agli obblighi giuridici internazionali, tra cui la Convenzione europea dei diritti dell'uomo.

Vorrei richiamare anche l'attenzione sulla recente raccomandazione del Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa ai governi e ai parlamentari degli Stati membri, nella quale viene evocato il diffuso verificarsi di respingimenti e relative violazioni di diritti umani alle frontiere terrestri e marittime, e la raccomandazione affronta delle aree chiave, tra cui l'importante ruolo dei parlamentari, parlamentari che possono svolgere nella prevenzione dei respingimenti un ruolo di garanti dei diritti umani. E non è assolutamente una dinamica da sottovalutare.

Sono d'accordissimo con la collaborazione sempre più ampia riguardo alla Libia che è una delle porte del Mediterraneo da cui transitano migliaia e migliaia di migranti, e per quanto riguarda il tema del multilateralismo e di come evitare crisi come quella a cui stiamo assistendo, ma anche quelle che abbiamo visto in Siria, nella stessa Libia e in altre parti del mondo, nel Caucaso meridionale... dobbiamo partire un presupposto: la risposta a come utilizzare al meglio il multilateralismo è nello stesso multilateralismo.

Il momento di impasse del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che stiamo vivendo in questo momento, rispetto alla crisi Ucraina, ma come sapete sta colpendo anche tante altre crisi, ci impone  - e concludo Signor Presidente - di avanzare sulla riforma del Consiglio di sicurezza, di cui l'Italia è sempre stata una nazione promotrice in seno alle organizzazioni delle Nazioni Unite.

Il multilateralismo in questo momento va rafforzato e lì dove si sta indebolendo per effetto di questa crisi, richiede necessariamente riforme che abbiamo nel cassetto di vent'anni e che in questo momento devono necessariamente subire un'accelerazione.

 

Grazie.

Debate under urgent procedure: The Russian Federation’s aggression against Ukraine: ensuring accountability for serious violations of international humanitarian law and other international crimes

Vote: Debate under urgent procedure

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